Il pulsossimetro digitale è uno strumento medico utilizzato per calcolare il livello di ossigeno nel sangue, ovvero la percentuale di emoglobina che si lega. Si tratta di un apparecchio molto semplice da adoperare che può essere usato anche in casa. Se vuoi scoprire come si usa un pulsossimetro digitale, in questa guida ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere.
Pulsossimetro digitale: cos’è
Il pulsossimetro, conosciuto anche come saturimetro, è un apparecchio medico che serve a monitorare il livello di saturazione di ossigeno nel sangue. Con esso possiamo valutare in particolare la quantità di emoglobina presente nel sangue arterioso periferico. Con i pulsossimetri moderni potremo anche misurare la frequenza cardiaca. Il dispositivo dispone di un display sulla quale saranno segnati tutti i valori.
Il pulsossimetro digitale ha alcune semplici componenti. Infatti è formato da una sonda a forma di pinza che viene agganciata nella parte alta della falange del dito. In alternativa potremo fissarla sul lobo dell’orecchio, soprattutto per i bambini, e anche sui piedi, l’ideale per i neonati. Il saturimetro è poi composto da un’unità di calcolo e elaborazione dati che raccoglie tutti i valori della sonda elaborandoli in modo attento. Infine è composto da un monitor a cristalli liquidi sul quale potremo visionare ogni risultato.
Come si usa il pulsossimetro digitale
Usare un pulsossimetro digitale è un’azione davvero intuitiva e semplice. Per tale motivo può essere eseguito anche in un ambiente domestico senza alcun problema. La misurazione è automatica, dovremo solo imparare a leggere con attenzione i valori risultanti.
Prima di utilizzare il pulsossimetro digitale si consiglia comunque di studiarsi bene il foglietto delle istruzioni perché ciascuno strumento potrebbe avere un sistema di utilizzo differente.
Il pulsossimetro ed il suo funzionamento si basano sul principio della spettrofotometria. La sonda infatti ha due diodi fotoemittenti su un beccuccio e un rilevatore sull’altro beccuccio. Questi due diodi emettono due fasci di luce, una rossa ed una infrarossa. I fasci luminosi attraversano i tessuti del dito del paziente e giungono al rilevatore posizionato sull’altro beccuccio della sonda. In particolare, la luce attraversa il dito da un’estremità all’altra, questo si troverà infatti a metà tra i due beccucci della sonda.
Come valutare il pulsossimetro digitale: come si usa
Per saper usare al meglio un pulsossimetro digitale dovremo sapere come si usa e soprattutto come si leggono i valori risultanti. Come abbiamo già specificato, i saturimetri rilevano sia la percentuale di emoglobina nel sangue e sia la frequenza cardiaca del paziente. Pertanto sul monitor compariranno due differenti valori.
La misurazione della saturazione risulta nella norma quando il range rimane tra i 96 e i 100 di percentuale. Tra i 95 ed i 93 invece si inizia a riscontrare un’assenza di ossigeno. In questo caso si parla di lieve ipossia. Se invece la percentuale rimane tra 92% e 90%, l’ossigenazione è insufficiente e bisogna sottoporsi ad un’emogasanalisi arteriosa. Quando i valori scendono al 90% allora si parla di grave ipossia e si segna una severa deficienza di ossigeno. [/su_note]
Le tipologie di pulsossimetri
In commercio esistono varie tipologie di pulsossimetri. Potremo acquistare vari modelli in base alle nostre esigenze e alla nostra capacità d’uso del prodotto. Ora che abbiamo scoperto come si usa un pulsossimetro digitale, è ora di valutare i vari modelli esistenti sul mercato.
In commercio potremo trovare anche dei prodotti dal design accattivante, come il pulsossimetro da dito, non a pinza, con il collegamento Bluetooth. Si tratta di un apparecchio più ridimensionato rispetto al modello comune. Ed è direttamente collegato con un app per il proprio smartphone per archiviare il valore della saturazione, la qualità del sonno e la frequenza cardiaca fino a 16 ore. Adatto per chi va a correre o per gli anziani, è un dispositivo sempre a portata di mano che ti segnala qualsiasi anomalia in brevi secondi.