Il pulsossimetro più adatto è quello che riesce ad adattarsi ai bisogni del soggetto che lo utilizza, cosa vuol dire questo? Molto semplice, troverai la risposta nelle motivazioni per cui utilizzi il pulsossimetro quotidianamente.
Ma vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando.
Cos’è un pulsossimetro
Probabilmente molti non sanno cosa sia un pulsossimetro, semplicemente perché lo hanno sempre chiamato più comunemente saturimetro.
Come sicuramente ben saprai, i globuli rossi si legano all’ossigeno che prendono dai polmoni e portano in tutto il resto del corpo, per fare in modo che muscoli, organi, e tessuti possano svolgere al meglio le loro funzioni.
Una percentuale di saturazione bassa, sta ad indicare un problema nel funzionamento dei polmoni, proprio per questo, valori che scendono sotto una certa soglia dovrebbero essere valutati come campanello d’allarme.
Il pulsosimetro è in grado di dare informazioni sulla salute generale di un individuo, in genere gli apparecchi sono in grado di rilevare la saturazione, ma anche la frequenza cardiaca.
Ci sono poi saturimetri di ultima generazione in grado di rilevare anche la pressione arteriosa offrendo così un quadro generale sommario, della salute del soggetto.
Quando viene utilizzato
Il pulsossimetro inizialmente veniva utilizzato soprattutto in ambiente medico ed ospedaliero, ma ben presto è divenuto un apparecchio molto utilizzato presso le abitazioni.
Questo è stato un grande passo avanti, pensando alla possibilità di ognuno di procedere a una diagnosi dello stato generale di salute in piena autonomia.
Il saturimetro offre la possibilità di fare uno screening preliminare, con un esame completamente non invasivo.
Mentre la sanità raccomanda la presenza di un saturimetro in ogni abitazione, sono soprattutto i soggetti affetti da patologie dell’apparato respiratorio e circolatorio a doverne fare un utilizzo quotidiano.
Una carenza di ossigeno può portare problematiche cerebrali come ictus.
Come scegliere
Ma come è possibile scegliere il pulsossimetro giusto per le proprie esigenze? Occorre prestare attenzione ad alcune caratteristiche.
Innanzitutto si distinguerà tra saturimetri:
- da dito: sono i più utilizzati, una molletta di plastica che utilizza la luce bianca e quella ad infrarossi per rilevare la presenza di emoglobina legata, la saturazione;
- polso;
- da braccio: in genere sono in grado di offrire il numero maggiore di indici per la valutazione dello stato di salute generale del soggetto che sta procedendo alla misurazione. Quelli di ultima generazione sono in grado di rilevare saturazione, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e anche un grafico dell’attività cardiaca.
Ma questo non è sufficiente a scegliere il saturimetro che sia quello giusto.
Altro aspetto molto importante è la presenza di una memoria.
Alcuni soggetti hanno bisogno di riuscire a tener traccia delle misurazioni, se non si vuole correre a scrivere tutto su un foglio, è bene che il prodotto che si decide di acquistare sia in grado di conservare le misurazioni per almeno 72 ore.
Infine devi sapere che alcuni apparecchi possono essere collegati al computer, grazie a cavi USB o alla tecnologia bluetooth.
Questo fa si che i dati raccolti possono essere salvati su file e conservati per un certo periodo, in modo tale che il medico curante possa controllare i valori.
Altri ancora si collegano a delle applicazioni sullo smartphone per un passaggio immediato delle misurazioni al cellulare, per poterne tenere traccia per un periodo ancora maggiore.
Tutto per poter curare le patologie di ognuno.