Il pulsossimetro è uno strumento medico utilizzato per calcolare il livello di emoglobina nel sangue, e quindi di ossigeno. Se vuoi sapere come utilizzare questo apparecchio al meglio, dovrai conoscere i valori ideali. Esiste un range di numeri dalla quale potremo capire se siamo in salute o se dobbiamo preoccuparci. Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere sulla valutazione del pulsossimetro e sui valori ideali. Ma prima scopriamo cos’è questo strumento e come si usa.
Pulsossimetro: cos’è e come si usa
Il pulsossimetro, chiamato anche saturimetro, è un apparecchio medico con il quale misurare le molecole di emoglobina nel sangue. Con esso potremo capire qual è la nostra percentuale di ossigeno nel sangue e sapere se siamo davvero in salute.
La pinza va agganciata sull’ultima falange del dito. Questo va posizionato con l’unghia verso l’alto e deve avere una collocazione precisa per far sì che la luce ad infrarossi entri correttamente nei tessuti. In alternativa si potrà agganciare il pulsossimetro ai lobi delle orecchie. Il display a cristalli liquidi fornirà poi l’analisi della valutazione.
Pulsossimetro: valori ideali
Il pulsossimetro quindi, calcola il valore dell’emoglobina legata, ma anche la frequenza cardiaca e l’intensità della pulsazione. Esistono dei valori normali all’interno del quale un paziente deve restare per far sì che sia in salute. I valori però cambiano in base a diversi fattori, al sesso, all’età, ma anche all’attività sportiva che uno fa. Tutti questi valori riguardano sia la presenza di ossigeno nel sangue che la frequenza cardiaca.
Per quanto riguarda i valori della frequenza cardiaca bisogna tenere sotto controllo i seguenti dati. Il pulsossimetro infatti può calcolare anche il numero di battiti per minuto. Questi valori differiscono in base all’età e al sesso. Un adulto deve avere un range di battiti al minuto che va dai 60 bpm ai 90 bmp. In particolare, un uomo ha di norma 70 bpm, una donna 75 bpt. I bambini ed i neonati hanno una frequenza molto più accelerata, quindi non occorre preoccuparsi se i valori salgono. Questi infatti hanno dei battiti al minuto che vanno da 80 bpm a 100 bpm, i neonati arrivano anche a 180 bpm. Gli adolescenti invece possono avere un limite massimo di 120 bpm, contrariamente agli adulti.
Alcuni accorgimenti
Quando si effettua una valutazione con il pulsossimetro bisogna conoscere sempre i valori ideali. Ma è pur vero che esistono alcune situazioni in cui determinati dati che apparentemente sembrano sballati, rientrano nella norma in presenza di alcune particolari patologie.
Nella valutazione della quantità di ossigeno nel sangue, il valore 100, a volte potrebbe significare che c’è una iperventilazione dovuta, ad esempio, agli attacchi di panico. A volte i valori intorno al 90% possono invece risultare normali se la persona è affetta da una broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
In presenza di alcune malattie polmonari, una percentuale minore di globuli rossi lega e trasporta l’ossigeno. Pertanto la saturazione potrebbero scendere al 95%.
La stessa cosa può valere per la frequenza cardiaca. A volte potremo ritrovare dei valori troppo alti dovuto a determinati aspetti, come una possibile gravidanza, l’assunzione di stupefacenti o alcol o la presenza di patologie.
Ora che hai scoperto quali sono i valori ideali da calcolare con il pulsossimetro, potrai controllare i tuoi dati acquistando questo strumento in tutti i negozi.